La mia mandante ha iniziato a emettere una fattura agli Agenti nel momento in cui gli affida il campionario, per poi emettere una nota di accredito al momento della resistuzione. È un comportamento lecito?
Il campionario ha per l’agente una natura strumentale all’attività di promozione degli affari, e nella maggioranza dei casi costituisce un elemento imprescindibile affinché tale attività possa svolgersi.
La preponente ha tra i suoi obblighi quello di mettere a disposizione dell’agente i beni che compongono il campionario; tali beni, dunque, devono essere forniti a titolo gratuito, e restituiti dall’agente al termine della loro utilità (fine stagione, fine canvass, fine contratto di agenzia).
L’agente dovrà portare con sé il documento di trasporto che accompagni le merci dalla sede della preponente a quella dell’agente. Tale documento dovrà indicare, come causale, che i beni non sono destinati alla vendita ma ad essere utilizzati come campionario.
Se la preponente emette una fattura questo significa che i beni suddetti saranno considerati come acquistati da parte dell’agente e questo collide con quanto sopra esposto.
Al riguardo, gli Accordi Economici Collettivi precisano che l’addebito all’agente del costo del campionario affidatogli è consentito soltanto nei casi di mancata restituzione del medesimo, ovvero ove questo è deteriorato oltre il normale uso.
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