I tempi di liquidazione delle provvigioni non sono “a discrezione della casa mandante”? Assolutamente no.
In particolare, la fantasia di alcune mandati, o di alcuni loro consulenti, non ha limiti quando si tratta di scrivere un contratto di agenzia. Anche a prescindere dal fatto che esistono leggi chiare su molti argomenti che regolano lo stesso rapporto di agenzia.
Tale forma di arroganza sta portando, oltre all’enorme uscita di molti agenti di commercio da questa professione, ad un aumento vertiginoso delle vertenze, che poi molto spesso le aziende perdono, proprio perché un giudice spiega loro che le leggi vanno rispettate.
Un esempio frequente di questa premessa lo troviamo quando leggiamo i contratti di agenzia che hanno a che vedere con i tempi di liquidazione delle provvigioni (a tal proposito, gli agenti più attenti chiedono lumi al sindacato, prima di firmare un qualcosa che possa danneggiarli…)
Partiamo dalle fondamenta: cosa prevede la legge al riguardo?
Art. 1749 del Codice Civile:
“Il preponente consegna all’agente un estratto conto delle provvigioni dovute al più tardi l’ultimo giorno del mese successivo al trimestre nel corso del quale esse sono maturate. L’estratto conto indica gli elementi essenziali in base ai quali è stato effettuato il calcolo delle provvigioni. Entro il medesimo termine le provvigioni liquidate devono essere effettivamente pagate all’agente“.
“È nullo ogni patto contrario alle disposizioni del presente articolo.”
Quindi, le provvigioni non si possono pagare “quando si vuole”, ma entro 30 giorni dal trimestre nel quale sono maturate. Al limite, in quanto condizione migliorativa, si possono pagare mensilmente, ma mai oltre i limiti previsti dal Codice Civile, tant’è che anche l’Enasarco basa i termini di pagamento dei contributi previdenziali in conformità a questa fattispecie legislativa e gli stessi Accordi Economici Collettivi tengono conto dei trimestri per il conteggio delle indennità.
La realtà è che in molti sono consapevoli di violare la legge prevedendo qualcosa di diverso all’interno del contratto, ma sanno anche che per avere giustizia e far rispettare le leggi in Italia è necessario un iter lungo e costoso, motivo per cui confidano nel fatto che l’agente, pur di lavorare, possa firmare qualsivoglia contratto.
Cosa che purtroppo avviene in molti casi e che sta determinando il calo numerico di professionisti nel settore.