FONTE: Retroonline
AUTORE: Fabio Ventresca
Un tavolo di lavoro con il Ministro per parlare delle difficoltà degli Agenti di Commercio, rese palesi in questi giorni di emergenza, al fine di discutere misure urgenti a sostegno della Categoria. Questa è la richiesta, messa nero su bianco, da Umberto Mirizzi, presidente nazionale del sindacato USARCI (Unione sindacati Agenti e Rappresentanti di Commercio Italiani), indirizzata al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.
La diffusione del coronavirus in Italia e il conseguente aumento dei contagi rischiano di costare caro alla Categoria e quindi a tutta l’economia italiana. L’USARCI, che rappresenta 250 mila Agenti di Commercio, ovviamente intende seguire tutte le direttive che il Governo sta dando.
Urge stabilire un dialogo con le istituzioni in questi giorni per dare al più presto una risposta concreta a tutta la Categoria.
Una situazione che per gli Agenti e per il paese rappresenta un doppio pericolo poiché da un lato agli Agenti vedono continuamente cancellati e rinviati incontri e appuntamenti, dall’altro si stanno riducendo drasticamente i volumi delle vendite.
Il Governo per ora ha stabilito un indennizzo di 500 euro mensili, per un massimo di tre mesi, per chi opera o è domiciliato nelle “zone rosse”, parametrati sull’effettivo periodo di sospensione dell’attività. Un provvedimento che tuttavia associazioni di categoria come l’USARCI ritengono non sufficiente per far fronte all’emergenza ormai presente su scala nazionale.
Gli Agenti di Commercio intermediano il 70% del Pil italiano e il loro lavoro garantisce la continuità produttiva di migliaia di aziende italiane, salvaguardando milioni di posti di lavoro. Un’attività fondamentale per l’economia italiana che sta ancora facendo i conti con la crisi del 2008 e che non può sopportare da sola questa emergenza.
Le proposte che Mirizzi vuole discutere con la Ministra Catalfo sono l’accesso degli Agenti ad ammortizzatori speciali, introdurre regole sul commercio elettronico che non metta i rappresentanti in svantaggio competitivo rispetto all’attività delle grosse compagnie del software; infine strutturare maggiori tutele contrattuali e welfare e più incentivi per i giovani a intraprendere questa carriera.