Fonte: Electo Mag
Autore: Enrico Toselli
IL FUTURO DI ENASARCO DIPENDE ANCHE DAI FIGLI DEGLI AGENTI DI COMMERCIO
Dalla lettera di Sant’Antonello presidente agli agenti di commercio.. Ormai, nei tempi di Sua Divinità Draghi, se non sei almeno un santo di serie B non puoi permetterti neppure di salutare per strada. Figurarsi scrivere una lettera ai lavoratori di un’intera categoria. Ma il nuovo presidente di Enasarco, Antonello Marzolla, in attesa di beatificazione ha comunque scritto agli agenti per illustrare le strategie per il futuro della categoria.
E un punto della lettera è particolarmente interessante per chi vuol guardare al futuro, ad un futuro di lavoro e non di sussidi per renitenti alla vanga. “L’Enasarco che ho in mente – scrive Marzolla – stimola al cambiamento, incentivandolo, e guarda di buon occhio al cambio generazionale tra padri e figli…”
Un ricambio che è garanzia di futuro, di continuità. L’Enasarco, per continuare ad erogare le pensioni, ha bisogno di sempre nuovi contribuenti “e se questi non sono i figli di chi è già agente, come possiamo credere di attrarre persone che devono avvicinarsi al mondo delle vendite partendo da zero?”.
Perché l’economia è destinata a ripartire e avrà ancora più bisogno dell’attività degli agenti di commercio che potranno tornare ad avere buoni guadagni garantendosi una indipendenza che rappresenta un valore di non poco conto. Una prospettiva da spiegare a figli e nipoti, magari non soltanto tra le mura di casa ma anche entrando nelle Università per illustrarla in modo diverso e, forse, più convincente. Anche perché le nuove sfide che gli agenti dovranno affrontare richiederanno una formazione continua e una maggiore preparazione di base.